COMUNICATO STAMPA
Domenica scorsa, 13 dicembre 2020, presso la sede della Protezione Civile di Statte, cerimonia di consegna da parte dell’associazione “Il nome è…”, presieduta da Giuseppe D’Onghia, di una bombola d’ossigeno di primo intervento a favore dell’associazione “Arcobaleno”, retta da Giorgio Simeone.
Un “simbolo” di gemellaggio solidale da parte di una associazione a favore di un’altra associazione che si occupa di protezione civile. Ossigeno, bene di prima necessità in questo periodo di seconda ondata pandemica; in alcune zone d’Italia infatti si sono riscontrate delle difficoltà nel reperimento di questo gas.
«È molto importante questa donazione perché rappresenta quello che noi da sempre auspichiamo, una rete solidaristica fra le associazioni – ha esordito il presidente Giorgio Simeone – Nel mondo del volontariato è fondamentale fare squadra. Una bombola d’ossigeno è un bene di primaria necessità ed in questo periodo abbiamo più volte toccato le riserve. Speriamo sempre di non utilizzarla, ma è indispensabile averne sempre di più visti gli aumenti dei contagi da Covid. Per la cittadinanza di Statte è un onore sapere che le associazioni interagiscono fra loro. L’associazione Arcobaleno ha quattro postazioni sul territorio provinciale nel settore sanitario relativamente al servizio 118. Siamo sempre in prima linea a difesa della popolazione. Siamo reduci da un intervento di protezione civile a favore della popolazione di Crotone, recentemente colpita da una alluvione disastrosa».
Necessario sottolineare anche la partecipazione di una azienda, la Xewer che ha sostenuto l’iniziativa solidale sponsorizzando la donazione.
«Abbiamo subito pensato a questa donazione a favore dell’Associazione Arcobaleno perché sono sempre in aiuto delle persone. Questo è un momento difficile per tutti, ma la solidarietà fra le associazioni non deve mai mancare» ha dichiarato Giuseppe D’Onghia, dopo la consegna del bene.
L’associazione “Il nome è…” aiuta da alcuni anni i bambini e i ragazzi in situazioni di difficoltà economica. Questo è il sogno di Giuseppe D’Onghia che si prefigge di far trovare ai bimbi il loro posto nella società: «Questo si può, attraverso la pratica delle arti marziali e lo yoga, discipline che conducono ad un percorso di crescita interiore».
25 sono i bambini che usufruiranno in questa prima fase dell’inserimento sociale presso le strutture convenzionate con l’associazione nella provincia tarantina.