Povertà ed esclusione sociale: il problema è più vicino di quanto pensiamo.

Povertà ed esclusione sociale: il problema è più vicino di quanto pensiamo.

Secondo un indagine Eurostat del 2018 possiamo riscontrare che in Europa il 23% di bambini e ragazzi sono a rischio povertà ed esclusione sociale. Se già questo può essere considerato un dato allarmante, è importante notare come la stessa ricerca rileva che in Italia la situazione è di gran lunga peggiore, superando il 30%. Quindi stiamo parlando di un bambino su 3.

Il problema è molto serio e molto più diffuso di quello che possiamo pensare! Parliamo di oltre 3 milioni di minorenni.

COS’E’ L’ESCLUSIONE SOCIALE INFANTILE

Naturalmente tutti possiamo avere in mente cosa significhi esclusione sociale infantile ma, per capire esattamente di cosa stiamo parlando, dobbiamo prendere in esame la definizione ufficiale:

“Con il termine esclusione sociale si definisce l’impossibilità, l’incapacità o la discriminazione di un individuo nella partecipazione a determinate attività sociali e personali. L’esclusione sociale descrive una condizione di forte deprivazione, determinata dalla somma di più situazioni di disagio.”

Nel caso dei bambini non stiamo quindi parlando di un gruppetto che esclude un singolo individuo per gioco o in maniera occasionale. Si fa invece riferimento a situazionI reiterate nel tempo, dovute a motivazioni ben specifiche, spesso derivanti in modo diretto o indiretto da questioni economiche.

LE CONSEGUENZE NEI BAMBINI

Questa situazione crea un fortissimo stress nel bambino o nel ragazzo, portandolo a chiudersi sempre di più in se stesso e ad alzare un muro di diffidenza, per potersi difendere, nei confronti di chiunque.

Questa sofferenza emotiva costante, crea forti scompensi a livello emotivo, che possono riversarsi in serie problematiche, sia nell’immediato che nella vita adulta. È abbastanza comune infatti che bambini e ragazzi, vittime di esclusione sociale, tendano ad abbandonare il percorso di studi e contestualmente non riuscire ad inserirsi nel mondo del lavoro a causa delle loro difficoltà a relazionarsi con il prossimo e con l’autorità.
Così facendo si viene a creare una spirale autodistruttiva che sarà difficile da spezzare e che porterà l’individuo ad avere seri problemi nel corso della sua vita, nella sfera personale, lavorativa e sociale.

COSA POSSIAMO FARE

Per rompere questo circolo vizioso è necessario mostrare ai bambini e ai ragazzi che il mondo la fuori è fatto anche per loro e, per ottenere questo ambizioso obiettivo, è necessario fare in modo che si integrino in una comunità sana, che sia disposta ad accoglierli.
Ecco perchè noi dell’Associazione Il nome è… abbiamo deciso di mettere in atto un iniziativa che porta i bambini e i ragazzi a praticare sport come le arti marziali e lo yoga, a titolo completamente gratuito.
Queste due discipline permettono al bambino di creare legami saldi e positivi con i suoi coetanei. Gli permette di sfogare lo stress e la rabbia accumulate in maniera sana e controllata, senza doverle reprimere.
In questo contesto potrà rendersi conto che esiste un posto per lui in questo mondo e che, se lui avrà bisogno di aiuto, troverà persone che saranno disposte ad offrirglielo. Inoltre, crescendo sarà lui a dover aiutare bambini e ragazzi che prima erano nella sua stessa condizione, così facendo si renderà conto che anche lui è in grado di fare del bene e che può fare molto della sua vita impegnandosi e lavorando con costanza.